Palazzo Milzetti Museo Nazionale dell'età neoclassica in Romagna

 4^ A AFM IN Visita Guidata a                                                                                                      

Palazzo Milzetti

Museo Nazionale dell’età neoclassica in Romagna

Abbiamo visitato questo gioiello neoclassico, verificando sul campo quanto avevamo studiato in classe. Abbiamo apprezzato la competenza della guida, con il suo approccio stimolante e problematico, non meramente descrittivo.

Da parte degli insegnanti accompagnatori, un elogio ai bravi ragazzi della 4^ A ed al loro comportamento impeccabile.
   

 

Palazzo Milzetti 

Nell'arco di tre anni (1802-1805) si scandisce la decorazione di questo palazzo. Per il conte Francesco Milzetti e la sua giovanissima sposa, Felice Giani concepisce un capolavoro di grazia, una suite colorata e fiabesca, ispirata all'antico. Nel boudoir della contessa Milzetti, l'artista realizza una spazialità  suggestiva, riplasmando il vano banale di partenza. Poi, a distanziare i riquadri dipinti sulle pareti, interpone un cristallo e una cornice dorata, così da accrescere la distanza tra il modello archeologico pompeiano e la sua interpretazione moderna. Nella sala da ballo, che allora si chiamava Galleria di Achille, Giani esprime al meglio la sua vocazione a governare un'èquipe, nell'integrazione perfetta fra cammeo figurato, ornato, stucchi, specchiere, arredo. Ma a palazzo Milzetti è il vestibolo della stanza da bagno il capolavoro decorativo, in termini di fantasia e di risposta geniale alle esigenze funzionali. E' qui che Giani gioca la sua carta più audace: sintonizzare l'intera decorazione (volta e pareti) sul nero lucente del fondo. Un'idea spregiudicata e antitetica rispetto alle decorazioni pastello che rivestivano le dimore inglesi progettate dall'architetto Robert Adam. 

La riscoperta dell'artista negli anni Cinquanta ne ha interpretato la figura come precedente possibile della pittura romantica. 

Anna Ottani Cavina (da cui abbiamo tratto questa scheda) ricostruisce intorno a Giani uno sfondo diverso, più nordico e contemporaneo, ancorato alla realtà di Roma, e introduce nuovi elementi nella formazione di un artista molto dotato, che attingeva a Michelangelo e al Sublime, con propensione al romanzesco e al fantastico. 

  

 

   

 

 
         
         
         
         

 


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