Libro come cibo per la mente

 

Nella libraria che Malatesta Novello progettò e costruì alla metà del ‘400 si conservano 343 manoscritti, che testimoniano del gusto e delle attitudini culturali del signore cesenate. Egli pose accanto ai volumi dell’antico fondo conventuale francescano (circa una cinquantina) un nucleo prezioso di manoscritti fatti appositamente copiare e decorare e i codici acquistati o ricevuti in dono o in dedica o facenti parte del patrimonio della famiglia. Il fondo di Giovanni di Marco, medico di Malatesta Novello, ricco di 53 codici, integrò questo insieme già ragguardevole e omogeneo. Al collezionismo cittadino sono ascrivibili le poche aggiunte posteriori che non hanno per nulla mutato il carattere della raccolta.

La Malatestiana inoltre conserva due illustri serie liturgiche del XV secolo, costituite dai sette corali del Duomo e dagli otto corali dell’Osservanza, per molti versi riconducibili all’opera di rinnovamento bibliografico intrapresa da Malatesta Novello. Alla biblioteca Piana, cioè alla biblioteca privata di Pio VII, papa Barnaba Chiaramonti, appartengono 59 codici dal XII al XV secolo. Altri 12 codici del XV secolo sono infine di pertinenza della biblioteca Comunitativa, formatasi con i fondi dei conventi soppressi in età napoleonica. Il totale dei manoscritti ammonta a 429 esemplari. (fonte ; catalogo aperto della biblioteca Malatestiana manoscritti on-line )

 

 

         

     
         
         
         
         

 


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